5.2.15

New York

Flatiron Building


New York ovviamente, il mio ultimo viaggio in ordine di tempo.
Icona mondiale, è impossibile dire qualcosa di nuovo o diverso sulla città, per cui non ci provo nemmeno.
Dirò quello che ho provato io; ovvero un iniziale senso di distanza, come se quel visto e rivisto non facesse impressione, quasi che trovarsi nella 5th, o in prossimità dei grattacieli più famosi, non potesse colpirmi perché avevo già visto migliaia di volte quelle cose alla televisione o al cinema (e su questo più avanti mi piacerebbe aprire una riflessione).
Poi, dopo un paio di giorni, ho cominciato ad entrare dentro l'atmosfera, a vedere la città in 3D, i vari piani fotografici che si sovrappongono in una visone ad alta profondità di campo dove molto spesso lo sfondo è emozionante quanto il primo piano.
E mi è piaciuta davvero New York perché l'ho attraversata in lungo ed in largo, ho guardato oltre al consueto, come faccio sempre, e oggi devo dire che mi manca.
L'ho trovata una città vivibile, bellissima dal punto di vista architettonico e, naturalmente, densa di vita multietnica, nel senso vero della parola, il classico "incrocio di razze" anche se concordo con Einstein (ne sarà felice) sul fatto che siamo una sola razza umana, stupida, ma unica.
Dopo qualche giorno sono riuscito anche ad abbassare la testa, dopo la scorpacciata di grattacieli a cui ogni neofita non può sottrarsi, ed ho cominciato a vedere la città con calma, concentrandomi sulla vita cittadina che continuava a scorrere in mezzo al brulicare della moltitudine natalizia.

I poliziotti/e, spesso neri e obesi, con il passamontagna e la pettorina gialla.
Gli operai che davvero si mettono le sciarpe intorno alla testa con l'elmetto protettivo sopra.
Gli uscieri dei negozi di lusso.
I venditori di hotdog con il loro carretto.
I milioni di taxi con i loro autisti asiatici.
Le colonne di plastica, in mezzo agli incroci, per lo sfogo del vapore della metropolitana.
La metropolitana.
I palazzi, vecchi e bellissimi, con le loro scale antincendio esterne, incuneati in mezzo a grattacieli di vetro lucido.
I mattoni rossi di tutta la città.
Le vecchie cisterne sui tetti.
La High Line e i palazzi adiacenti alla vecchia linea metro.
I camion giganteschi e lucenti che fanno le consegne in città.
I furgoni Fedex e UPS con il lato guidatore aperto.
Gli ultra ortodossi ebrei con i loro capelli arricciati e il grande cappello circolare di pelo lucente.
I ponte di Brooklyn e la famosa vista del Manhattan Bridge.. 
Katz.
Central Park e i suoi scoiattoli.
La sede di Google.
Harlem.
Brooklyn.
Red Hook.
Williamsburg.
Coney Island.
I Polar bear: 
La pizzeria Lombardi, inaccessibile se non con ore di fila.
Il soul brunch.
La statua della libertà.
Ellis Island.
I meravigliosi e cromati dinner.
Il Radio City Hall.
L'Apollo Theatre.
L'Empire State Building.
Il Chrysler.
e il Flatiron Building.

Ecco quello che ho visto la mia prima volta a New York

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